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Capsule per caffè e sostenibilità

Capsule per caffè e impatto ambientale

Prepararsi un espresso è ormai qualcosa di estremamente veloce.

Grazie all’invenzione delle capsule per caffè, è possibile in pochi minuti prepararsi un ottimo caffè.

Le capsule offrono infatti due vantaggi importanti: rapidità e qualità. Rapidamente si ottiene Infatti un caffè di qualità molto simile se non uguale a quello del bar.  Ci sono bar infatti che addirittura utilizzano le capsule per preparare il caffè ai clienti.

E’ un metodo molto più “pulito” per chi gestisce il bar, perché non si trova a dover gestire il classico cassetto pieno di materiale organico con le relative implicazioni in termini di igiene, materiale organico da smaltire, rischio muffe, ecc.

Il rovescio della medaglia: la sostenibilità

Come spesso accade, esiste però un rovescio della medaglia.

Se espresso è il caffè, quello che si produce per l’ambiente non è così espresso da smaltire.

Peccato infatti che in quei pochi minuti di fatto produce un oggetto che oggi ha un significativo impatto ambientale: la capsula “esausta”.

La capsula è infatti un mix di materiali

  • il caffè che è sostanza organica
  • il contenitore: plastica oppure alluminio. 

Chiaramente come rifiuto, in queste condizioni, deve quindi essere destinato alla raccolta indifferenziata, per cui capiamo bene quali sono le conseguenze in termini ambientali.

Secondo una stima effettuata nell’ambito del progetto PLA4COFFEE consultabile a questo link, ogni anno nel mondo vengono vendute circa 10 miliardi di capsule di caffè (stima 2010 – certamente obsoleta, i cui dati oggi sono ampiamente superati – ma non siamo riusciti a rintracciare dati più recenti), che generano 120.000 tonnellate di rifiuti, di cui circa 70.000 tonnellate prodotte in Europa. In Italia sono state stimate 12.000 tonnellate di capsule (plastica/alluminio e fondi di caffè) che vengono quindi smaltite annualmente nelle discariche e negli inceneritori: non possono infatti essere riciclate presso le strutture comunali perché composte da più materiali.

Capsule per caffè: di che cosa sono costituite?

I materiali standard utilizzati nelle capsule di caffè sono sostanzialmente:

  • polietilene (PE), 
  • alluminio,
  • etilene vinil alcol (EVOH)
  • polietilentereftalato (PET), 

e chiaramente non si tratta di materiali compostabili nè biodegradabili.

E i processi di produzione?

Inoltre, sempre secondo le stime di PLA4COFFEE, la produzione di PET e PE per la produzione di capsule di caffè utilizza 15.000 tonnellate di petrolio non rinnovabile. La produzione a valle di PE, PET e alluminio legata alla produzione di capsule di caffè genera più di 410.000 tonnellate di anidride carbonica emessa.

Quindi? Che fare?

A nostro giudizio non è quindi più possibile proseguire su questa strada è necessario è urgente intervenire soprattutto alla luce della enorme esplosione che questo tipo di prodotti ha avuto negli ultimi anni.

Gli interventi a nostro parere necessari devono andare in due direzioni:

  • lo  sviluppo di prodotti che siano biodegradabili e compostabili;
  • la l’area in in grado separare i diversi materiali e consentire una differenziazione dei rifiuti prodotti.

Capsule biodegradabili e compostabili

Rispetto al primo punto esistono in commercio alcune possibili soluzioni anche se appaiono ancora molto limitate nel loro sviluppo.

Le plastiche necessarie per questo tipo di prodotto infatti devono avere determinati requisiti meccanici termici e di tenuta alla penetrazione ad esempio di ossigeno. 

Interessante è lo studio che è stato effettuato nell’ambito del programma PLA4COFFEE ha consentito di sviluppare un nuovo polimero (il PLA, costituito da acido lattico) con proprietà termiche e meccaniche che lo rendono adeguato all’utilizzo per la produzione di capsule da caffè. Come riportato nel sito del progetto, l’impronta di carbonio di 1.000 capsule PLA4COFFEE è pari a 44,35 Kg CO2equivalenti, con un risparmio di 23,89 Kg CO2equivalenti rispetto alle capsule tradizionali.

Esiste Inoltre un’altra tipologia di plastica recentemente sviluppata per la produzione di capsule: Terrablend. Alcune capsule realizzate in questo materiale sono già disponibili sul mercato. 

Qui sotto troverai alcuni esempi di capsule biodegradabili o compostabili facilmente reperibili in commercio. Purtroppo però non sono ancora disponibili per tutte le macchine per caffè.

Separazione dei materiali e differenziazione del rifiuto

Riguardo a questo aspetto abbiamo recentemente avuto una buona notizia: è infatti italiana l’azienda che produce le prime macchine in grado di separare i materiali.

Si chiama White Star Srl e sviluppa soluzioni innovative.

Le macchine proposte nel catalogo sono sia di tipo industriale che domestiche o adattabili all’ufficio le trovi a questo link.

Abbiamo contattato l’azienda e purtroppo alla data di pubblicazione del presente articolo, le versioni più semplici, domestiche e per ufficio, sono ancora prototipi e non sono ancora industrializzate.

Crediamo tuttavia che, anche in considerazione della enorme quantità di capsule presenti sul mercato, sia di estrema rilevanza procedere anche in questa direzione, onde evitare che i rifiuti prodotti dal nostro espresso finiscano in discarica o in un inceneritore.

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