Parte 6 | Trattamento e lotta ai patogeni (biologico!)
Parassiti, funghi, insetti di vario genere: come proteggere l’orto
Prima cosa: non ti scoraggiare!
Molti aspetti possono incidere sull’entità dell’impatto di insetti, parassiti e funghi sulle tue colture. Ma potresti trovarti di fronte ad una battaglia non sempre facile, che a volte porta ad un po’ di sconforto.
E’ normale. Coltivare un orto è piacevole e sano, ma è l’insieme comprende anche una quota di fatica. Ora, vedersi “bruciare” sudore e fatica da una invasione di parassiti nel giro di pochi giorni non è piacevole.
Chi scrive ne sa qualcosa, specialmente dopo la poderosa e violenta grandinata dello scorso 26 luglio (nota per le auto danneggiate sull’autostrada A1), che con chicchi della dimensione di circa 7 cm ha pesantemente devastato non solo la vegetazione e le colture agricole, bensì anche auto ed edifici con pannelli solari e tetti sgretolati. Ebbene: dell’orto (300 mq di orto e frutteto) non è rimasto nulla. Nulla. Ma parliamo di parassiti.
Ebbene si, le “invasioni barbariche” di parassiti e insetti a volte sono molto rapide nella loro evoluzione.
Afidi e insetti in genere
Per prima cosa è importante “mantenere la bassa a dritta”(!) La tentazione di ricorrere immediatamente agli antiparassitari chimici sarà infatti molto forte!
Senza dubbio sarebbero i più rapidi e i più efficaci, ma se l’obiettivo è l’orto biologico (e sano!) occorre tenere a freno questo impulso, riflettere e valutare altre soluzioni.
Sono infatti disponibili, e ben illustrate nel testo di cui sopra si riportano i riferimenti, metodologie alternative di lotta ai patogeni con prodotti di origine naturale.
Piretro
Il primo e forse il più efficace è il piretro. Il piretro è un insetticida naturale e viene estratto dal fiore di una pianta denominata Tanacetum cinerariifolium.
Naturalmente è consentito in agricoltura biologica ma attenzione: il fatto che sia naturale, non sempre significa che sia privo di pericolo.
Infatti il piretro e le piretrine (sostanze naturali in esso contenute) sono sostanze molto tossiche per gli organismi acquatici.
Poichè inoltre le piretrine sono fotolabili e termolabili, sono state sviluppate molecole che, pur essendo simili, sono di sintesi: i piretroidi.
Piretrine e piretroidi agiscono sul sistema nervoso dell’insetto, inibendone di fatto il corretto funzionamento. Fai attenzione inoltre ad un altro aspetto: piretro e piretroidi (es. tetrametrina, fenotrina, bioalletrina, permetrina, alletrina, resmetrina, deltametrina, flumetrina, cipermetrina, ciflutrina) possono provocare intossicazione nei felini, quindi nei gatti (sul sito https://veterinaria.scivac.org/ abbiamo rintracciato una interessante pubblicazione scaricabile qui sotto.
Infine, si tratta di sostanze non selettive: piretro e piretroidi agiscono anche nei confronti delle api e degli altri impollinatori. Per questo il nostro consiglio è quello di optare per altri prodotti.
Macerato di ortica
Una di queste alternative è il macerato di ortica.
Attenzione! Nessuna stregoneria: le ortiche contengono sostanze urticanti (appunto), acetilcolina, serotonina, istamina e acido formico, che agiscono contro i parassiti. Le radici e le foglie sono inoltre ricche anche di acido salicilico, carotene, vitamina C e di sostanze minerali quali azoto, ferro e magnesio, motivo per cui il macerato può essere molto utile anche come fertilizzante.
Niente di complicato: un chilo di ortiche in 10 litri d’acqua a macerare per un paio di giorni.
Il macerato va filtrato e può essere irrorato sulle piante: la puzza che produce è qualcosa di importante: anche per questo funziona.
Lo possiamo usare anche come fertilizzante: ma in questo caso il tempo per ottenere il macerato (tempo di infusione) è di circa 2 settimane.
Olio di Neem
L’efficacia dell’Olio di Neem, facilmente reperibile in commercio, è legata ad una sostanze denominata azadiractina o anche azadirachtin A, un “limonoide” estratto dai semi dell’albero di Neem (Azadirachta indica).
Anche l’Olio i Neem è naturalmente consentito in agricoltura biologica e in questo caso non è pericoloso, anzi, è anche utilizzato come antiparassitario naturale per i gatti.
Altra buona notizia è che pare possa arrecare fastidio alle api ma non sia per loro tossico e non ne causi la morte.
Esistono numerosi prodotti in commercio, già pronti e da utilizzare secondo il dosaggio indicato.
Lumache
Uno dei più comuni parassiti “rompiscatole” dell’orto è certamente rappresentato dalle lumache e dai lumaconi.
Il primo indizio della loro presenza è la “bava” che rilasciano al loro passaggio.
Il secondo le foglie mangiate e (talvolta) le piantine divorate!
Sono infatti molto voraci e, sebbene sia nota la loro lentezza nei movimenti, è a volte incredibile quanto danno riescano a fare in una sola notte.
Le lumache vanno matte per la birra: è possibile utilizzare bottiglie parzialmente riempite o contenitori aperti non troppo alti nei quali le lumache riescano ad entrare.
Nei casi più disperati è possibile utilizzare prodotti appositi collocati all’interno di scatoline di raccolta. Li vedi qui sotto.
Bruchi
Alcuni ortaggi, tra i quali in particolare il cavolo, sono fortemente e frequentemente colpiti da un parassita molto comune: il bruco. O meglio, una notevole varietà di bruchi, che sostanzialmente sono larve di lepidotteri (quali falene e farfalle) che in particolare nel periodo notturno, apprezzano particolarmente la bontà dei nostri ortaggi.
Fortunatamente questo genere di parassiti dell’orto è molto sensibile ad un prodotto antiparassitario biologico a base di Bacillus Thuringiensis. Si tratta sostanzialmente di un batterio molto selettivo che non è dannoso nè per l’uomo, nè per gli animali, nè per le api e gli altri impollinatori. E’ una ottima alternativa agli antiparassitari chimici, che peraltro finirebbero anche nella nostra pancia.
Funghi
Un altro problema dell’orto, ed in particolare di alcuni ortaggi quali i pomodori, sono i funghi.
Non tutti i funghi sono nocivi: al contrario, in particolare nella difesa biologica dell’orto, alcuni sono utilizzati nella lotta a malattie e parassiti degli ortaggi.
In questa sede tuttavia ci occuperemo dei funghi patogeni, quelli che attaccano i nostri ortaggi e che spesso sono in grado di compromettere anche seriamente il raccolto, ma anche le essenze vegetali stesse.
Tra i più comuni, nella coltivazione di ortaggi, la peronospora del pomodoro. Non è un caso che l’esempio riguardi il pomodoro: è infatti forse una delle essenze vegetali dell’orto più delicate in termini di attacchi di parassiti. Ne è infatti più facilmente bersaglio di altre. Non solo, anche alle fisiopatie, di cui parleremo nel seguito, è più sensibile.
Prevenire è (molto) meglio che curare
La peronospora è un fungo che può attaccare sia le foglie che i frutti: le foglie ingialliranno mentre i frutti svilupperanno macchie scure fino a marcire completamente e cadere dalla pianta. In questo caso, che utilizziamo come esempio, come in molti altri è fondamentale la prevenzione.
I funghi si sviluppano facilmente in condizioni di umidità e temperature elevate. Periodi di pioggia intensa possono essere facilmente un innesco, così come l’irrigazione a pioggia (sconsigliata) che interessi tutta la pianta piuttosto che esclusivamente la base.
La prevenzione parte dall’impianto: è opportuno evitare di avere piante ammassate una addosso all’altra: mantenere adeguate distanze rende più difficile la vita alle spore dei funghi, che possono facilmente passare da una pianta all’altra.
Anche impostare adeguate modalità di irrigazione, che forniscano acqua alla base della pianta senza bagnare foglie e frutti può essere d’aiuto.
Curare nel modo migliore è pur sempre prevenire
Il trattamento più comune contro le patologie di origine fungina, a condizione che sia compatibile con agricoltura biologica, è quello a base di rame: con il nome di “verderame” si intendono una serie di preparati a base di, solfato di rame, ossicloruri di rame, poltiglia bordolese (solfato di rame e idrossido di calcio).
Intendiamoci: il rame è un metallo non esattamente innocuo per gli ecosistemi. E’ infatti dotato di una certa fitotossicità (tossico per le piante) e molto tossico per i pesci; può accumularsi nel terreno e compromettere l’attività dei microrganismi del suolo. Quindi, semplicemente, è da utilizzare con parsimonia, attenzione e nelle giuste dosi.
Un aspetto importante da tenere molto ben presente è che il rame (quindi tutti i composti e preparati a base di rame) non ha mai proprietà “curative“. Agisce infatti con effetto “coprente”: va a creare una patina su foglie e frutti, che impedisce ai funghi di attecchire.
Analogo meccanismo è quello che sfrutta il bicarbonato (di sodio o di calcio) che innalzando il pH crea condizioni avverse per l’attecchimento dei miceli del fungo.
Fisiopatie
Non ultime in ordine di rilevanza, anzi spesso molto più comuni, sono le cosiddette fisiopatie.
Le fisiopatie sono sostanzialmente stati di sofferenza delle piante, quindi degli ortaggi, che tuttavia non sono determinate da agenti patogeni, bensì semplicemente dalle condizioni ambientali al contorno.
GLi esempi più comuni sono:
- carenza di nutrienti: ad es. il ferro, con il conseguente effetto della “clorosi” (ingiallimento delle foglie); o ancora la carenza di calcio, che determina il noto e comune marciume apicale del pomodoro;
- eccesso o carenza di acqua: sintomi quali marciume fogliare nel primo caso o appassimento e disseccamento nel secondo;
- carenza di luce;
- sbalzi improvvisi di temperatura: tipici di alcuni ortaggi quali pomodori, zucchini e cetrioli trasferiti in campo troppo presto ed esposti eccessivamente al freddo, con sintomi quali appassimento, annerimento e disseccamento.
Anche in questi casi è fondamentale la prevenzione, da mettere in atto attraverso una adeguata conoscenza delle essenze vegetali e delle relative necessità e condizioni ideali di vita, nonchè di una adeguata progettazione degli spazi dell’orto.
Se però ci troviamo comunque di fronte al problema, è possibile anche intervenire a posteriori individuando bene le cause e agendo di conseguenza.
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