Mozziconi di sigaretta | Piccoli ma troppi

Ogni anno sono 6 trilioni le sigarette che vengono fumate in tutto il mondo e di queste sono 4,5 i trilioni di mozziconi che finiscono nell’ambiente – solo in Italia 14 miliardi – confermando così come i mozziconi siano il rifiuto più presente e diffuso anche sulle nostre spiagge.

Marevivo, “Piccoli gesti grandi crimini – Campagna nazionale di sensibilizzazione contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta nell’ambiente – Report 2020”

4,5 trilioni di mozziconi nell’ambiente per anno: ma perché?!?

Un trilione è un numero con 18 zeri: sono tante

Non solo: secondo un rapporto di Ocean Conservancy, nel 2015, in un solo giorno, sono stati raccolti 5 milioni di mozziconi sulle spiagge di oltre 100 paesi.

Per l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) rappresentano ben il 40% dei rifiuti complessivi nel Mediterraneo davanti a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine di alluminio. [Marevivo, Report 2020].

Molte delle informazioni disponibili in questo articolo sono state ricavate dal report citato e scaricabile al link sotto riportato, realizzato da Marevivo con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Comune di Sorrento.

La gravità del problema è legata a tre aspetti in particolare:

  • l’ancora elevato numero di fumatori e di sigarette fumate nell’unità di tempo;
  • i tempi elevati di biodegradazione;
  • i danni arrecati all’ambiente dai mozziconi di sigaretta;
  • il comportamento: ben il 65% dei fumatori abbandona i mozziconi nell’ambiente.

Abbandono dei mozziconi nell’ambiente

A terra.

Fuori dal finestrino dell’auto.

In spiaggia.

Nei tombini.

Nelle aree verdi.

Nei water.

Sugli argini dei fiumi.

Nei canali.

Tra i binari delle ferrovie.

Insomma: più o meno dove capita.

Se da un lato può essere comprensibile la difficoltà per un fumatore di abbandonare l’abitudine al fumo, tutt’altra cosa si potrebbe dire dell’abbandono dei mozziconi nell’ambiente.

Non è impossibile, né così difficile fare diversamente e soprattutto oggi, tutti dovremmo sentirlo un dovere.

Un mozzicone di sigaretta rappresenta soprattutto un rischio, in particolare oggi e nella stagione calda, alla luce della più rilevante facilità con cui si sviluppano incendi, anche in relazione al riscaldamento climatico. Ma è anche un problema per l’ambiente naturale, per diversi motivi.

Tempi di degradazione

I tempi di degradazione di un mozzicone di sigaretta variano, a seconda delle fonti, tra gli 1 e i 12 anni circa.

L’elemento che offre la maggiore resistenza alla biodegradazione è il filtro, costituito di acetato di cellulosa.

Sostanze pericolose rilasciate nell’ambiente

I mozziconi contengono oltre 4.000 sostanze chimiche, molte delle quali sono tossiche e cancerogene, compresi arsenico, formaldeide, ammoniaca, acido cianidrico e nicotina.

Non solo: residui dei filtri vengono ritrovati nello stomaco di uccelli, tartarughe e pesci. E non è chiaro quali danni possano arrecare all’uomo in caso di ingestione. Alcuni studi (microtox test) hanno messo in evidenza la tossicità acuta di estratti acquosi delle cicche di sigaretta. Le cicche, se non raccolte, restano in loco per diverso tempo e possono essere ingerite da vari animali. Secondo uno studio pubblicato da ENEA e la Società Italiana di Tabaccologia, i mozziconi di sigaretta sono responsabili ogni anno della morte di almeno un milione di pesci e uccelli marini e di circa centomila mammiferi.

Un singolo mozzicone può contaminare fino a 1000 L di acqua e che il filtro, non essendo biodegradabile, si scompone e sminuzza rimanendo nel mare per sempre con il suo carico di sostanze altamente tossiche.

Come evidenziato da questo articolo dell’Università La Sapienza di Roma (Unità di Tabaccologia), nelle cicche è possibile trovare numerosi inquinanti chimici tra i quali: nicotina, benzene, composti organici volatili, polonio-210 e acetato di cellulosa, una materia plastica di cui è costituito il filtro.

Il carico nocivo immesso con le cicche nell’ambiente è quindi stimato in diverse centinaia di tonnellate. Per la precisione, uno studio pubblicato da ENEA stima i seguenti quantitativi annui prodotti:

  • Nicotina: 324 t
  • Polonio 210: 1872 milioni di Bq [unità di misura dell’attività di un radionuclide – una sostanza radioattiva – come il Polonio]
  • COV (composti organici volatili): 1800 t
  • Gas tossici: 21,6 t
  • Catrame e condensato: 1440 t
  • Acetato di cellulosa: 12240 t

Senza entrare ulteriormente nel merito, ci sono abbastanza informazioni per comprendere come, se da un lato il mozzicone è solo una goccia, così tante gocce inevitabilmente formino un oceano.

Ma dove butto i miei mozziconi?!?

Domanda lecita.

Se proprio non vuoi prendere in considerazione l’ipotesi di smettere di fumare (che prima che all’ambiente farebbe bene alla tua salute!) puoi dotarti di dispositivi facilmente reperibili in commercio, che te ne consentono la raccolta in sicurezza, dandoti la possibilità di non inquinare l’ambiente naturale.

Di seguito sono riportati alcuni esempi, ma ne puoi trovare molti altri.

Il progetto Re-Cig

Il comportamento responsabile dei fumatori è essenziale. Ma è comunque importante offrire opportunità che indirizzino verso comportamenti virtuosi.

Re-Cig in questo senso è un progetto estremamente importante.

Attraverso un processo brevettato i fondatori sono riusciti a brevettare un sistema per la purificazione e trasformazione dei mozziconi di sigaretta, al fine di ottenere un materiale utile.
Il materiale ottenuto è un polimero plastico che ci consente l’impiego in svariati settori. Re – Cig ha già avviato collaborazioni con aziende di prodotto al fine di realizzare componenti per altre realtà presenti sul territorio.

La raccolta dei mozziconi (la materia prima per il loro processo) avviene attraverso “Smokers Point” (raccoglitori) che possono essere installati in aree pubbliche.

Scopri di più a questo link.

Se vuoi approfondire:

Impatto ambientale delle cicche di sigaretta, Carmine Ciro Lombardi, Giuliana Di Cicco, Vincenzo Zagà: reperibile a questo link.

Re-Cig

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