Parte 4 | Orto biologico: impianto ortaggi

Impianto degli ortaggi nell’orto biologico

L’impianto degli ortaggi può avvenire in due modi:

  • semina (direttamente in campo);
  • trapianto (di piantine acquistate).

Semina e/o trapianto ortaggi

Attenzione al timing

La scelta tra la prima e la seconda opzione dipende da diversi fattori. E’ certamente da tenere presente il periodo di semina di ogni ortaggio (indicato sulla bustina) e la compatibilità con le caratteristiche climatiche del luogo.

Per fare un esempio, non è possibile nel nord Italia seminare pomodori direttamente in campo, aspettandosi un raccolto soddisfacente: in questo caso infatti la produzione sarà molto tardiva e scarsa, senza contare che eventuali gelate tardive (senza adeguate protezioni) potranno danneggiare l’intero impianto. Il motivo è la scarsa compatibilità della pianta di pomodoro con le basse temperature. Per questo è più opportuno adottare soluzioni alternative quali l’acquisto delle piantine, che dovranno essere trapiantate solo quando la temperatura non scende al di sotto (indicativamente) dei 10 °C.

Grazie per la foto a Pezibear da Pixabay

Naturalmente è possibile anche seminare in semenzaio (eventualmente riscaldato, a seconda degli ortaggi e delle temperature) e trapiantare successivamente le piantine.

Come si è già detto, è importante tenere presente la dimensione finale che gli ortaggi andranno ad assumere. Anche in funzione di questo saranno definite le posizioni di ogni piantina.

Ma non solo: un altro aspetto da considerare saranno le eventuali consociazioni tra ortaggi diversi.

Infine (ma non ultimo!) un aspetto importante è il ciclo di vita dell’ortaggio e la sua eventuale sostituzione successiva. Per questo è opportuna la predisposizione di una sorta di “piano colturale” che definisca in ogni aiuola le essenze previste nelle varie fasi stagionali del periodo di coltivazione.

Dove trapiantare: gestione dello spazio dell’orto

Un aspetto importante da considerare è la gestione dello spazio:

  • sia in orizzontale
  • che in verticale (altezza).

Se abbiamo realizzato un sistema di irrigazione a goccia, la posizione delle piantine dovrà seguire la collocazione dei fori.

Attenzione: non necessariamente li andremo ad utilizzare tutti. Dipenderà dalla dimensione degli ortaggi prevista.

Il primo aspetto importante da considerare è infatti lo sviluppo previsto delle diverse essenze vegetali, sia in orizzontale che in verticale.

Una pianta di zucchini, che all’inizio ha dimensioni estremamente ridotte, è in grado di occupare uno spazio di 70 – 80 cm!

In modo analogo, una pianta di pomodori, così come un cetriolo, può crescere anche fino a 2 m di altezza (se sostenute adeguatamente).

La pianificazione è quindi fondamentale, anche per tenere conto delle necessità di luce che tutti gli ortaggi hanno, di cui parliamo in questa pagina.

Attenzione! Il trapianto è una fase delicata!

Chiaramente la piantina che viene estratta dal suo vasetto per essere trasferita in campo subisce uno stress (post – trapianto). Massimo impegno deve essere posto nella riduzione di tale stress.

Buone pratiche per il trapianto

Come? Facendo attenzione ai seguenti aspetti:

  • scegliere un momento favorevole (preferibilmente la sera o tardo pomeriggio);
  • bagnare bene il terreno adeso alle radici della pianticella estratta dal vaso;
  • maneggiare le piantine con la massima cura per evitare rotture di radici e peli radicali;
  • prima di riporre la piantina nel buco è possibile aggiungere un po’ di sostanza organica (es. pellet di stallatico o letame) mescolata al terreno;
  • mantenere il colletto (la base) della pianta leggermente più alta del livello dell’aiuola (la compressione la farà scendere).

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