Parte 4 | Orto biologico: impianto ortaggi
Impianto degli ortaggi nell’orto biologico
L’impianto degli ortaggi può avvenire in due modi:
- semina (direttamente in campo);
- trapianto (di piantine acquistate).
Semina e/o trapianto ortaggi
Attenzione al timing
La scelta tra la prima e la seconda opzione dipende da diversi fattori. E’ certamente da tenere presente il periodo di semina di ogni ortaggio (indicato sulla bustina) e la compatibilità con le caratteristiche climatiche del luogo.
Per fare un esempio, non è possibile nel nord Italia seminare pomodori direttamente in campo, aspettandosi un raccolto soddisfacente: in questo caso infatti la produzione sarà molto tardiva e scarsa, senza contare che eventuali gelate tardive (senza adeguate protezioni) potranno danneggiare l’intero impianto. Il motivo è la scarsa compatibilità della pianta di pomodoro con le basse temperature. Per questo è più opportuno adottare soluzioni alternative quali l’acquisto delle piantine, che dovranno essere trapiantate solo quando la temperatura non scende al di sotto (indicativamente) dei 10 °C.
Naturalmente è possibile anche seminare in semenzaio (eventualmente riscaldato, a seconda degli ortaggi e delle temperature) e trapiantare successivamente le piantine.
Come si è già detto, è importante tenere presente la dimensione finale che gli ortaggi andranno ad assumere. Anche in funzione di questo saranno definite le posizioni di ogni piantina.
Ma non solo: un altro aspetto da considerare saranno le eventuali consociazioni tra ortaggi diversi.
Infine (ma non ultimo!) un aspetto importante è il ciclo di vita dell’ortaggio e la sua eventuale sostituzione successiva. Per questo è opportuna la predisposizione di una sorta di “piano colturale” che definisca in ogni aiuola le essenze previste nelle varie fasi stagionali del periodo di coltivazione.
Dove trapiantare: gestione dello spazio dell’orto
Un aspetto importante da considerare è la gestione dello spazio:
- sia in orizzontale
- che in verticale (altezza).
Se abbiamo realizzato un sistema di irrigazione a goccia, la posizione delle piantine dovrà seguire la collocazione dei fori.
Attenzione: non necessariamente li andremo ad utilizzare tutti. Dipenderà dalla dimensione degli ortaggi prevista.
Il primo aspetto importante da considerare è infatti lo sviluppo previsto delle diverse essenze vegetali, sia in orizzontale che in verticale.
Una pianta di zucchini, che all’inizio ha dimensioni estremamente ridotte, è in grado di occupare uno spazio di 70 – 80 cm!
In modo analogo, una pianta di pomodori, così come un cetriolo, può crescere anche fino a 2 m di altezza (se sostenute adeguatamente).
La pianificazione è quindi fondamentale, anche per tenere conto delle necessità di luce che tutti gli ortaggi hanno, di cui parliamo in questa pagina.
Attenzione! Il trapianto è una fase delicata!
Chiaramente la piantina che viene estratta dal suo vasetto per essere trasferita in campo subisce uno stress (post – trapianto). Massimo impegno deve essere posto nella riduzione di tale stress.
Buone pratiche per il trapianto
Come? Facendo attenzione ai seguenti aspetti:
- scegliere un momento favorevole (preferibilmente la sera o tardo pomeriggio);
- bagnare bene il terreno adeso alle radici della pianticella estratta dal vaso;
- maneggiare le piantine con la massima cura per evitare rotture di radici e peli radicali;
- prima di riporre la piantina nel buco è possibile aggiungere un po’ di sostanza organica (es. pellet di stallatico o letame) mescolata al terreno;
- mantenere il colletto (la base) della pianta leggermente più alta del livello dell’aiuola (la compressione la farà scendere).
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