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Impronta ecologica | Acqua

Sostenibilità e risparmio | Parte 1: acqua

Di acqua abbiamo bisogno. 

Non a caso nell’esplorazione dello spazio si cercano tracce di acqua. L’acqua è vita.

Ci serve prima di tutto da bere e poi per lavarci e poi per fare un sacco di altre cose.

Idem di corrente elettrica: qualunque cosa facciamo ormai dalla corrente elettrica dipende. Immaginiamo di rimanere senza corrente: niente luce, niente acqua, niente PC, niente internet, elettrodomestici… 

O di calore: non è che possiamo passare l’inverno al freddo e al gelo.

Infine quando andiamo a fare la spesa acquistiamo prodotti imballati, e spesso un secondo dopo l’acquisto iniziano a produrre rifiuti.

Quindi? Come la mettiamo con tutti questi consumi?!?

Come la mettiamo con l’impatto che le nostre azioni hanno sul pianeta?

Ognuno di noi ne è responsabile: ma che cosa possiamo fare?

E non ultimo: come possiamo combinare sostenibilità e risparmio?

Impronta ecologica

Se da un lato effettivamente una quota di impatto ambientale da parte nostra è imprescindibile, quello che possiamo fare è ridurla al minimo possibile, ridurre quella che si potrebbe definire la nostra impronta ecologica.

Che cos’è l’impronta ecologica?  E’ il peso che deve sostenere il pianeta in conseguenza delle nostre azioni, delle nostre scelte, della nostra vita. 

Qualcuno l’ha definita la “domanda umana di capitale naturale”. 

L’impronta ecologica può essere anche misurata, con indici appositamente predisposti che sostanzialmente misurano la quantità di terreno o di mare necessario a rigenerare le risorse consumate (ad esempio per individuo) e assorbire i rifiuti prodotti. 

Una cosa interessante è che riducendo la nostra impronta ecologica, riduciamo anche i  costi che noi stessi dobbiamo sostenere per poter utilizzare risorse, che in qualche modo provengono dal nostro pianeta. 

Perchè ogni cosa che consumiamo ha chiaramente un costo anche se non è sempre chiaramente percepibile.

Quando abbiamo davanti a noi un rubinetto che eroga acqua, non abbiamo anche il contatore degli euro che progressivamente aumenta.

Però in qualche modo è così, ogni secondo che passa per noi sono costi.

E lo sono per il pianeta.

Ridurre quindi la nostra impronta ecologica può essere un’operazione di carattere etico legata alla nostra sensibilità ambientale ma può essere anche molto più semplicemente un’operazione intelligente ed eventualmente molto cinicamente un’operazione di risparmio

Vorrei allora iniziare ad esaminare velocemente alcune opzioni che ci permettono di ridurre la nostra impronta ecologica e di ricavarne un interessante risparmio anche in termini economici.

Spero di aver modo alcuni articoli successivi di approfondire anche altri aspetti. 

Acqua: una risorsa finita (non infinita)

L’estate 2022 è stata abbastanza eloquente in termini di necessità di risparmio idrico. 

Abbiamo vissuto tanti anni pensando all’acqua come una risorsa scontata, almeno nei nostri continenti, alle nostre latitudini. 

Bene purtroppo non è più così: in particolare nel 2022 l’acqua si è dimostrata molto chiaramente una risorsa finita non infinita. 

In termini di risparmio idrico è molto interessante una pubblicazione dell’Enea di cui a questo link, e che evidenzia ad esempio come chiudere l’acqua mentre ci laviamo i denti possa comportare un risparmio fino a 30 litri; chiudere l’acqua invece durante la rasatura, un risparmio fino a 20 litri. 

Noi che cosa possiamo fare?

Certe azioni di risparmio spesso possono apparire quasi superflue, insignificanti, di scarso rilievo. Ma vediamo di capire se effettivamente è così.

Vediamo approfondire il significato in termini quantitativi di un eventuale intervento collettivo di questo tipo e cioè capire che cosa potremmo cambiare se ci impegnassimo tutti insieme. Se tutti insieme chiudessimo l’acqua mentre ci laviamo i denti.

Per capire che cosa può voler dire questo in termini collettivi cioè di una comunità ampia come una nazione ho fatto due conti. 

Lavarsi i denti: ENEA parla di un risparmio “fino a 30 litri”, per cui ne prendiamo solo 20.

20 l in una famiglia di quattro persone significano 80 litri al giorno. 

Ma se immaginiamo di lavarci i denti tre volte al giorno questo significa 240 l. 

In un mese fanno 7200 litri. 

In un anno 87.600 litri. 

E questo solo per una famiglia

Ora secondo dati Istat in Italia ci sono circa 26 milioni di famiglie, anche se il numero di membri per singola famiglia si va riducendo. 

Immaginiamo allora, approssimando per difetto, che solo la metà siano famiglie di almeno 4 persone. 

Bene, stiamo parlando di 1.138 miliardi e 800 milioni di litri di acqua in un anno. 

Un miliardo 138 milioni e 800 mila metri cubi.

Parliamo di un volume corrispondente a circa 450 volte la piramide di Cheope in Egitto risparmiati solo in Italia facendo attenzione a come ci si lava i denti

L’Italia corrisponde al 7,5 per mille circa della popolazione mondiale: estendendo il discorso (anche solo al mondo occidentale) i volumi sarebbero ancora più importanti.

Attenzione: non mi interessano i dettagli sui numeri, è chiaro che sono conti della serva, vorrei solo si capisse il senso e gli ordini di grandezza che ci sono in gioco. 

Abbiamo considerato solo un’operazione di risparmio ma altrettanto si potrebbe fare ad esempio durante la rasatura, quando si sciacquano i piatti prima di metterli in lavastoviglie, piuttosto che in altri momenti della giornata.

E soprattutto, questa operazione è a costo zero

Anzi no! E’ a risparmio!

Il risparmio economico complessivo è quello corrispondente a quei consumi: va infatti considerato il risparmio energetico (energia elettrica) legato al fatto di prelevare quell’acqua e portarla al punto di utilizzo: servono pompe di prelievo, pompe di circolazione, energia elettrica. Tutto questo chiaramente rappresenta un risparmio ulteriore: l’acqua si paga come bene fornito dalla rete acquedottistica o come energia elettrica consumata.

Ecco allora che questo esempio ci insegna una cosa estremamente importante: 

sì, anche noi, tutti noi, quindi ciascuno di noi può fare la sua parte

Ciascuno di noi deve fare la sua parte.

Quello del lavarsi i denti è solo un esempio, una piccola parte del nostro consumo.

Altre idee di risparmio di acqua

Ecco questo esempio era solo per avere un’idea ma ci sono tante altre idee di risparmio idrico che posso solamente elencare; attenzione: azioni semplici, che possono essere messe in atto da tutti senza alcuna difficoltà.

  • Non stare a guardare l’acqua che scorre: in cucina, in bagno, in lavanderia, ovunque: è importante limitare l’uso ai momenti di effettiva necessità;
  • il tempo della doccia, da preferire all vasca: si pensi solo che un bagno in vasca comporta un consumo pari a 100 – 160 litri d’acqua; una doccia di 5 minuti circa 70 – 90 litri; chiaro che stare tempi maggiori sotto la doccia può comportare consumi decisamente importanti;
  • utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico: evitare cioè di fare dei lavaggi con 4 piatti in croce buttiamo via acqua ma buttiamo via anche corrente elettrica e quindi buttiamo via denaro;
  • utilizzare dispositivi rompigetto areato: estremamente economici, che riducono la portata di erogazione: sono dispositivi molto semplici che si attaccano al rubinetto semplicemente svitando la parte terminale, anche in questo caso lascerò qualche esempio in descrizione;
  • installare sciacquoni a doppio tasto in modo da poter utilizzare una ridotta quantità d’acqua: anche in questo caso un risparmio di circa 6 litri per ogni utilizzo (2 al giorno) in una famiglia di quattro persone corrisponde all’anno in Italia, con il medesimo ragionamento, a quasi 230 miliardi di litri d’acqua risparmiati;
  • controllare l’efficienza dei propri impianti e fare manutenzione evitando gocciolamenti e perdite, un particolare i rubinetti spesso possono andare incontro a questo tipo di problema: può trattarsi di guarnizioni o cartucce deteriorate e da sostituire;
  • irrigare il prato nei momenti giusti, al mattino presto, non nelle ore centrali della giornata.
ENEA: opzioni di risparmio idrico

I rubinetti

In particolare a livello di rubinetti esistono poi anche altri dettagli che possono intervenire in modo rilevante: 

  • utilizzare rubinetti dotati di sensori in grado cioè di interrompere il flusso d’acqua quando si tolgono le mani: lascerò qualche esempio in descrizione; 
  • in generale i rubinetti con leva monocomando consentono una più veloce regolazione del flusso d’acqua evitando perdite legate appunto al tempo di regolazione della temperatura
  • In modo analogo anche i rubinetti termostatici utilizzati soprattutto per le docce in cui si regola con precisione la temperatura e che anche in questo caso consentono di evitare perdite legate alla ricerca della temperatura adeguata. 

Sembrano dettagli ma come ho già avuto modo di dimostrare moltiplicati su un numero consistente di utilizzatori fanno numeri importanti. 

Soluzioni virtuose

Poi ci sono anche altre soluzioni, diciamo più virtuose che vale la pena comunque ricordare perché i più bravi possono decisamente prenderle in considerazione:

  • Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana: esistono Infatti dei sistemi che consentono l’accumulo dell’acqua piovana all’interno di serbatoi per il successivo riutilizzo ad esempio con finalità di irrigazione del giardino o dell’orto; senza pensare ai sistemi più complessi esistono anche sistemi molto semplici che di fatto si collegano e raccolgono l’acqua piovana proveniente dalle gronde la raccolgono in un serbatoio per un successivo riutilizzo;
  • Recuperare l’acqua dei condizionatori: come noto i condizionatori riducono l’umidità presente nell’aria e di conseguenza scaricano l’acqua prodotta che può essere così riutilizzata, anche se vanno tenute in considerazione le sue caratteristiche perché sostanzialmente è acqua di condensa quindi praticamente demineralizzata priva quindi di nutrienti; potrebbe essere riutilizzata anche per il ferro da stiro ma è importante verificare sul libretto d’uso e manutenzione se è possibile utilizzare acqua demineralizzata, non sempre è consigliato;
  • Riutilizzare l’acqua di cottura della pasta ad esempio per sciacquare i piatti e anche in considerazione del fatto che è acqua già in temperatura quindi questo permette anche di risparmiare sull’energia termica, oppure l’acqua derivante dal lavaggio delle verdure.

Ma possono esserci anche misure che non comportano per noi risparmi economici ma sono a beneficio dell’ambiente: 

  • scegliere pavimentazioni drenanti per le superfici esterne delle nostre case per agevolare la permeabilità e la ricarica delle falde: sappiamo infatti come uno dei problemi del nostro tempo sia la cementificazione, diciamo, ossia la copertura che superfici impermeabili di grandi quantità di terreno in particolare nelle città.

Reti di distribuzione: fanno acqua da tutte le parti! 

In tutto questo ragionamento di risparmio quello che fa un pochino più tristezza è il fatto che secondo dati ARERA la rete italiana di distribuzione dell’acqua perde mediamente il 41,2% dell’acqua immessa. 

Sembra incredibile ma è vero: quasi la metà dell’acqua distribuita va persa.

Sembrano, o ti piace l’entità forse sono quote da terzo mondo e invece sono quote italiane.

Si pensi all’entità del risparmio possibile in termini idrici e in termini di risorse energetiche necessarie alla distribuzione.

Allora se il fatto che la rete pubblica sia in queste condizioni non sarà e non deve essere una giustificazione per non fare la nostra parte, anzi noi cittadini dobbiamo fare anche quello che le nostre istituzioni i nostri politici di vari decision-maker non fanno, però questi ultimi bisogna che si diano una mossa anche su tutti questi problemi perché non sono esattamente sciocchezzuole.

Bene finisce qui la prima parte, dedicata all’impronta ecologica ed in particolare al risparmio di acqua. 

Nel prossimo articolo di questa serie parlerò di energia termica e quindi di risparmio di gas.

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