Siamo nel cuore delle pittoresche colline del Veneto.
Corre l’anno 2013 e mentre la gente ancora ignara pensa alle proprie faccende quotidiane, parte una indagine a cura del Ministero dell’Ambiente e dell’IRSA (Istituto di ricerca sulle acque del CNR), su potenziali inquinanti “emergenti”, effettuata nel bacino del Po e nei principali bacini fluviali italiani.
Ebbene, le analisi delle acque sotterranee rivelano concentrazioni estremamente preoccupanti di sostanze denominate PFAS. O Pi-FAS.
Per lo studio vengono prelevati anche campioni di acqua destinata al consumo umano in diversi comuni delle province di Vicenza, Padova e Verona.
Le indagini evidenziano un inquinamento diffuso da PFAS, su un’area che si estende per 200 chilometri quadrati, coinvolgendo le province di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo
e 350.000 persone.
💧 Che cosa sono i 𝗣𝗙𝗔𝗦?
💧 𝗗𝗼𝘃𝗲 è stata accertata la loro presenza?
💧 Quali sono i 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶 e le più recenti scoperte, legati a queste sostanze, per la 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 e l’𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲?
🧪 Glifosate ⚗️o Glifosato
E’ l’erbicida più discusso degli ultimi anni, o meglio decenni.
⁉ Ma che cos’è?
Come funziona? ⁉
E’ pericoloso per la salute? 🥙
E’ vero che è cancerogeno?!? ⁉
E per l’ambiente…?!? 🌳
Alcuni link
Il costo umano delle agrotossine: https://bit.ly/414xZLY
Iene – Fabian Tomasi: https://bit.ly/3uADcPi
TERRE RARE, e materie prime CRITICHE: il LATO OSCURO della transizione green?
Abbiamo una impellente necessità di effettuare una concreta e reale transizione energetica da fonti fossili a fonti più sostenibili.
L’Europa ha pianificato la transizione da motore endotermico a motore elettrico e che sia il 2035 o il 2040 poco importa, la strada ormai è tracciata, le aziende addirittura stanno correndo molto di più, a prescindere dall’obbligo normativo e stanno già puntando sull’auto elettrica.
Per questo tipo di transizione abbiamo però necessità di materie prime “particolari”.
In questo articolo del centro di ricerca JRC dell’Unione Europea sono state studiate 15 diverse categorie tecnologiche e le materie prime critiche ad esse correlate.
Sono ad esempio il silicio, il litio, il cobalto, il vanadio, il neodimio, l’antimonio e via dicendo.
Molti di questi elementi sono le cosiddette “terre rare“.
Ecco allora che la prima cosa che si osserva, ed è un aspetto decisamente importante, è questa: si associa spesso il concetto di terre rare o di materie prime critiche all’idea di transizione energetica.
Ma attenzione all’equivoco!
Basta esaminare il tipo di tecnologie esaminate per capire che quelle legate alla transizione energetica sono solo alcune!
Ci sono i PC, che stai utilizzando per guardare questo video, ci sono le reti di trasmissione dati, come quelle che stai utilizzando per guardare questo video, ci sono i data center, cioè i centri di stoccaggio dei dati, come quelli che stai utilizzando nel momento in cui guardi questo video.
Ci sono i droni, i satelliti, la robotica, le macchine industriali, i sistemi di climatizzazione e questo quindi è importante che sia chiaro: l’elettronica ci circonda, molte terre rare si trovano all’interno delle lampade che utilizziamo per illuminare ogni giorno la nostra casa.
Tuttavia è altrettanto giusto dire che il problema esiste e credo che sia difficile negare come anche la transizione energetica inevitabilmente purtroppo darà il suo contributo, con auto elettriche, eolico, fotovoltaico e via dicendo.
🔶 Che cosa sono le “𝘁𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗿𝗮𝗿𝗲”?
🔶 E le “𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲”?
🔶 A che cosa servono?
🔶 E soprattuttto: qual’e’ il reale 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗼 della loro estrazione?