Sostenibilità | Verso Agenda 2030
1972 | L’ambiente entra nei “diritti umani”
La prima conferenza delle Nazioni Unite (ONU) incentrata sulle questioni ambientali internazionali si svolge a Stoccolma dal 5 al 16 giugno 1972 su proposta della Svezia.
Questa è l’occasione in cui si gettano le basi per una governance a livello globale del tema ambientale.
La conferenza, alla quale partecipano le delegazioni di 114 governi, produce una dichiarazione, di notevole rilevanza in termini di incidenza sul diritto ambientale internazionale. Per la prima volta si prende atto della necessità di salvaguardare risorse naturali che non sono infinite e richiedono di essere adeguatamente tutelate anche a favore delle generazioni future.
La dichiarazione contiene 26 principi tra i quali:
- diritto fondamentale alla libertà, all’eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti;
- necessità di salvaguardia delle risorse naturali a beneficio delle generazioni presenti e future;
- la necessità di evitare l’esaurimento delle risorse;
- la necessità di evitare situazioni di inquinamento;
- (ecc. – maggiori dettagli nel documento scaricabile qui sopra).
Ne esce anche un piano d’azione che contiene 109 raccomandazioni specifiche.
1992 | La Conferenza di Rio
“Eco 92” | “The Earth Summit” | “Conferenza di Rio“
E’ stata battezzata con diversi nomi, ma ufficialmente era la United Nations Conference on Environment and Development (UNCED), Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite.
Correva l’anno 1992 quando a Rio de Janeiro, dal 3 al 14 giugno 1992 fu organizzata la prima conferenza mondiale dei capi di Stato, che aveva per oggetto la tutela dell’ambiente e il concetto stesso di “sostenibilità“. Si è trattato davvero di un evento senza precedenti prima di tutto in termini di effetti sulle politiche a livello globale, ma anche semplicemente in termini di impatto mediatico e
Parteciparono 172 governi, 108 capi di Stato o di Governo, 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative e oltre 17.000 persone aderirono al Forum delle ONG (Organizzazioni Non Governative) [Web archive]
Tra i temi centrali del summit ci fu la necessità di coniugare sviluppo economico e produzione in modo “sostenibile” nel tempo, quindi che potesse essere declinato in modo compatibile con la necessità di preservare l’ambiente e le risorse naturali in esso presenti. Si concorda su alcune idee chiave quali la necessità di rivedere le politiche di sviluppo, il diritto al soddisfacimento dei bisogni sia delle generazioni presenti sia di quelle future, la tutela ambientale non in contrapposizione bensì parte integrante del processo di sviluppo, la partecipazione di tutti, compresi i cittadini, al raggiungimento degli obiettivi ambientali, il principio “chi inquina paga” la necessità di scoraggiare gli sprechi, stimolare attività di ricerca e sviluppo finalizzate a mettere a punto processi con il minor impatto possibile sull’ambiente.
“Gli Stati dovranno cooperare per promuovere un sistema economico internazionale aperto e favorevole, idoneo a generare una crescita economica e uno sviluppo sostenibile in tutti i Paesi, a consentire una lotta più efficace ai problemi del degrado ambientale. […] Le misura di lotta ai problemi ecologici transfrontalieri o mondiali dovranno essere basate, per quanto è possibile, su un consenso internazionale.“
Dichiarazione di Rio, 1992
Tra i documenti più importanti scaturiti dalla conferenza di Rio sono da ricordare:
- Dichiarazione di Rio sull’ambiente e sullo sviluppo
- Agenda 21: il primo programma d’azione
- Convenzione sulla diversità biologica
- Principi sulle foreste
- Convenzione quadro sul cambiamento climatico
Agenda 21: pensare globalmente ma agire localmente
Agenda 21 è un vasto e importante programma d’azione
“L’umanità si trova in un momento decisivo della storia. Ci troviamo di fronte a una perpetuazione delle disparità tra e all’interno delle nazioni, un peggioramento della povertà, della fame, della cattiva salute e dell’analfabetismo e il continuo deterioramento degli ecosistemi da cui dipendiamo per il nostro benessere. Tuttavia, l’integrazione delle preoccupazioni relative all’ambiente e allo sviluppo e una maggiore attenzione ad esse condurranno al soddisfacimento dei bisogni fondamentali, a migliori standard di vita per tutti, a ecosistemi meglio protetti e gestiti ea un futuro più sicuro e più prospero. Nessuna nazione può raggiungere questo obiettivo da sola; ma insieme possiamo – in una partnership globale per lo sviluppo sostenibile.“
ONU, Dipartimento per gli affari sociali ed economici – Dipartimento per lo sviluppo sostenibile, Agenda 21, 1992 [preambolo]
Convenzione quadro sul cambiamento climatico
Scaturisce dalla Conferenza di Rio ma verrà stata sottoscritta a New York il 9 maggio 1992: rivoluzionaria e di enorme importanza in quanto si tratta del primo strumento legale vincolante sul tema dei cambiamenti climatici. L’obiettivo è stabilizzare le concentrazioni dei gas serra (in particolare CO2 – anidride carbonica) in atmosfera, derivanti dalle attività umane. Lo strumento attuativo della Convenzione sarà il Protocollo di Kyoto, sottoscritto in Giappone nel 1997. Con il Protocollo di Kyoto si prende atto della responsabilità delle attività umane quale elemento di maggior incidenza sull’incremento della temperatura globale, riscontrabile in modo significativo.
2012 | Rio +20: il futuro che vogliamo
Dal 20 al 22 giugno 2012, nuovamene a Rio de Janeiro, si è svolta la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (UNCSD), anche nota come Rio + 20 (nel ventennale della Conferenza di Rio del 1992).
La Conferenza Rio+20 ha aperto un periodo di circa due anni di difficili negoziati, che hanno portato alla definizione di un documento di natura principalmente programmatica, intitolato “The Future We Want“. E’ da qui che di fatto iniziano i lavori per la definizione degli obiettivi che confluiranno in agenda 2030.
Il principale e più importante processo avviato con Rio +20 è infatti proprio il percorso finalizzato a definire nuovi Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS, in inglese SDG, Sustainable Development Goals), che confluiranno in Agenda 2030, il quadro strategico internazionale sullo sviluppo sostenibile.
2015 | Agenda 2030: persone, pianeta, prosperità
Agenda 2030 è molto di più di un piano d’azione per l’ambiente.
“Quest’Agenda è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.”
Agenda 2030, Risoluzione del 25 settembre 2015
Nel preambolo vendono immediatamente richiamati i tre elementi chiave che giocano al tempo stesso un ruolo di protagonisti e di obiettivo del lavoro di tutela:
- persone;
- pianeta;
- prosperità.
L’intuizione di fondo è che l’idea stessa di sostenibilità non può che passare anche attraverso le persone e un adeguato sviluppo economico e sociale di tutti gli abitanti del pianeta.
Agenda 2030 è quindi un programma d’azione che viene sottoscritto il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU.
L’Agenda è in particolare costituita da 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals, SDGs) declinati attraverso un programma d’azione più vasto, a sua volta costituito da 169 traguardi, collegati ai 17 obiettivi, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.
Gli obiettivi e i traguardi intervengono in aree di importanza cruciale per l’umanità e il pianeta:
- Persone: a porre fine alla povertà e alla fame, in tutte le loro forme e dimensioni, e ad assicurare che tutti gli esseri umani possano realizzare il proprio potenziale con dignità ed uguaglianza in un ambiente sano.
- Pianeta: proteggere il pianeta dal degradazione, attraverso un consumo ed una produzione consapevoli, gestendo le sue risorse naturali in maniera sostenibile e adottando misure urgenti riguardo il cambiamento climatico, in modo che esso possa soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e di quelle future.
- Prosperità: assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prosperose e soddisfacenti e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura.
- Pace: promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive che siano libere dalla paura e dalla violenza. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né la pace senza sviluppo sostenibile.
“Tutti i paesi e tutte le parti in causa, agendo in associazione collaborativa, implementeranno questo programma. Siamo decisi a liberare la razza umana dalla tirannia della povertà e vogliamo curare e salvaguardare il nostro pianeta. Siamo determinati a fare i passi audaci e trasformativi che sono urgentemente necessari per portare il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza. Nell’intraprendere questo viaggio collettivo, promettiamo che nessuno verrà trascurato.“
Agenda 2030, Risoluzione del 25 settembre 2015
“Non abbiamo un piano B perché non esiste un pianeta B.”
Ban Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite in carica dal 2007 al 2016
“Because getting the global goals will only happen if we do things differently. […] Let’s choose the world that we want.”
Michael Green | TED Talks
Link e fonti: