Parte 5 | Orto biologico: gestione e manutenzione
Dall’impianto alla raccolta: attività nell’orto
Una volta messe a dimora le diverse essenze vegetali (ortaggi) che vogliamo coltivare dovremo occuparci costantemente della loro salute.
Trattandosi di produttori primari, ci sono due elementi di cui hanno più necessità:
- luce;
- acqua;
- nutrienti.
Una parte dello sforzo sarà quindi dedicato a garantire costantemente la presenza di questi tre elementi.
Spontaneamente inoltre, nuove essenze vegetali spontanee indesiderate inizieranno a nascere, crescere e svilupparsi.
Infine, un altro aspetto da gestire sarà lo sviluppo dimensionale degli ortaggi e il loro controllo.
Ma torniamo a monte e vediamo uno per uno questi aspetti.
Luce, acqua, nutrienti: linfa vitale per l’orto
Orto e radiazione solare
La luce naturalmente è quella del sole. Il nostro compito sarà quindi quello di garantire che in tutte le fasi di crescita gli ortaggi ne ricevano a sufficienza.
In genere ne hanno bisogno in quantità, per cui l’ideale è tenere conto di questo aspetto fin dalla fase di progettazione delle nostre aiuole (o prese o prode) e delle essenze che andremo a destinarvi, tenendo conto dell’esposizione e dello sviluppo in altezza: una pianta di pomodori cresce in altezza e un insieme di piante di questo tipo potrebbe ombreggiare altre piante che si sviluppano meno in altezza quali ad esempio gli zucchini.
In ogni modo, durante il loro sviluppo, dovremo fare in modo che tutti gli ortaggi abbiano sempre la giusta quantità di luce: talvolta anche andandone a regolare la dimensione o rimuovendo le infestanti che nelle prime fasi di vita delle piantine possono sottrarre anche luce, come riportato nel seguito.
Anche l’orto ha sete
L’acqua è fondamentale per la crescita di qualunque specie vegetale. L’acqua veicola i nutrienti minerali che provengono dal terreno, consente le funzioni vitali della pianta.
Qualunque pianta perde acqua costantemente attraverso le foglie.
Non per caso o per errore: la perdita d’acqua è il meccanismo che sta alla base del processo fisiologico di “evapotraspirazione” che mette in moto un potentissima pompa che progressivamente, richiama acqua dalle foglie, dai rami, dal fusto principale e infine consente quindi alla pianta di catturare acqua dalle radici.
La perdita d’acqua deve essere quindi costantemente ripristinata.
Per questo è fondamentale l’irrigazione, di cui abbiamo parlato in un articolo dedicato.
Nutrienti: anche l’orto ha fame
Come abbiamo già detto in questa pagina, le piante, quindi gli ortaggi, sono produttori primari, quindi sono in grado di ricavare carbonio e idrogeno direttamente dalla fotosintesi.
Hanno tuttavia molto bisogno anche di altri macro e micronutrienti.
Queste sostanze devono essere presenti nel terreno in cui affondano le radici ed in particolare quando la pianta ne ha più bisogno perchè si deve sviluppare o perchè deve sviluppare fiori e frutti (ortaggi).
Per questo motivo è consigliabile lavorare bene sul fronte della fertilizzazione del terreno, sia durante la sua preparazione, sia durante la stagione di vita degli ortaggi.
siccome coltiviamo un orto biologico, vogliamo evitare additivi chimici: dovremo quindi fare in modo che la pianta possa avere a disposizione una sufficiente quantità di
- sostanza organica (di riserva);
- si sostanza organica disponibile ed “elaborata” (humus);
e ottenere quindi da essa una adeguata quantità di macro e micro nutrienti di cui ha necessità (in particolare azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio e zolfo).
Se ne abbiamo già dosata una quantità adeguata a inizio stagione durante la preparazione del terreno può essere sufficiente così.
Altrimenti provvederemo ad aggiungere, in particolare nella prima parte della stagione produttiva, una certa quantità di sostanza organica (Es. pellet di stallatico, macerato di stallatico, compost maturo, ecc.).
Eventualmente, se abbiamo necessità di spingere rapidamente la fertilizzazione, possiamo utilizzare fertilizzanti di origine naturale quali il Solabiol per agricoltura biologica,
Come fare a gestire e controllare le “infestanti”?
La vegetazione che noi siamo soliti definire “infestante” non necessariamente è tale: semplicemente si tratta di piante erbacee che spontaneamente possono nascere e svilupparsi, anche se chiaramente vanno ad ostacolare le nostre attività nell’orto.
La pacciamatura, di cui abbiamo già parlato in questo articolo, è per la verità una attività finalizzata in parte anche al contenimento delle erbe spontanee. Impedendo alla luce di raggiungere il terreno, ne previene la formazione.
Siccome non è detto che abbiamo provveduto in questo senso e comunque in parte possono sempre svilupparsi, dovremo procedere alla loro asportazione.
Sia chiaro: qualche pianticella non è un problema, anzi, al contrario in parte potrebbe essere di aiuto perchè va ad ospitare insetti utili che predano parassiti degli ortaggi e della frutta quali gli afidi.
Un aspetto importante nella gestione dell’orto e del frutteto biologico è infatti proprio quello di considerarlo un piccolo ecosistema (anche se in buona parte “forzato” da noi) in cui non tutti gli organismi vegetali e animali “estranei” sono “nemici” o provocano dei danni. Pensiamo ai lombrichi, ad esempio, che rendono fertile il terreno.
Le piante spontanee infatti, in particolare nei primi stadi di crescita degli ortaggi, possono entrare in competizione con le piantine che abbiamo impiantato, in relazione ai tre elementi di cui abbiamo parlato in precedenza: luce, acqua e nutrienti.
Molte infestanti propagano attraverso rizomi o stoloni (propaggini delle radici), per cui più andremo in profondità e riusciremo a recuperere gran parte della radice, più l’eliminazione sarà efficace.
Naturalmente sono assolutamente da evitare diserbanti chimici di qualunque genere, sia perchè vogliamo che l’orto rimanga biologico, sia perchè saremo noi poi a consumare gli ortaggi e di conseguenza anche i diserbanti, che rimarranno nel terreno e potranno essere assorbiti in parte anche dagli ortaggi.
Niente chimica quindi: mani e zappa.
Se proprio non vogliamo usare le mani, possiamo aiutarci con alcuni attrezzi come quelli riportati qui sotto.
Ortaggi: il controllo della crescita
Le piantine crescono.
Quelle che inizialmente sono piccole pianticelle, diventeranno a volte anche dei piccoli arbusti di dimensioni discrete, quantomeno in relazione alla dimensione delle nostre aiuole.
Anche per questo, come abbiamo già avuto modo di evidenziare in questo articolo, è di estrema importanza una adeguata pianificazione, anche al fine di evitare una eccessiva competizione tra gli ortaggi stessi, con la conseguente riduzione della loro capacià di sviluppo e produzione.
Inevitabilmente sarà quindi necessario controllare lo sviluppo degli ortaggi, con i seguenti obiettivi:
- mantenere una dimensione adeguata della pianta, in relazione agli altri ortaggi presenti;
- effettuare operazioni di potatura mirata in base alle caratteristiche stesse della pianta, quali la sfemminellatura nei pomodori.
Ortaggi e sviluppo in altezza: legacci biodegradabili
Quando gli ortaggi hanno un importante sviluppo in altezza, può essere necessario utilizzare dei tutori (pali di vario genere) ai quali fissarli affinché sia garantito un adeguato sostegno.
Con molte essenze vegetali quali i pomodori è di estrema importanza.
Per effettuare queste operazioni fai attenzione ad evitare la plastica, soprattutto per i legacci, ma (eventualmente) anche per i pali.
In particolare i legacci infatti possono facilmente finire nel terreno durante le operazioni o nelle stagioni successive: per questo è importante utilizzare materiali biodegradabili.
Ma anche i pali di sostegno possono essere in materiali di origine naturale: tra i migliori infatti troviamo certamente il bambù.
Qui sotto ne abbiamo selezionato alcuni facilmente reperibili sul mercato: prima di acquistare verifica bene l’altezza necessaria.
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