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COP26 | Glasgow: conferenza sul clima

La COP26 di Glasgow sarà un momento storico e cruciale per il futuro del nostro pianeta.

Le attività umane hanno messo in moto meccanismi complessi e ora viviamo su una macchina lanciata in corsa: purtroppo non è più in discussione la possibilità di arrestarla, bensì unicamente quella di ridurne l’accelerazione, quindi la velocità.

COP26: un passaggio cruciale

Il 31 ottobre 2021 inizia a Glasgow la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021.

E’ un momento davvero cruciale per il futuro del nostro pianeta e dei suoi abitanti.

In relazione a quali saranno le decisioni prese, ma soprattutto le azioni conseguenti, si deciderà quale sarà nei prossimi anni l’impatto delle attività antropiche (umane) sul clima e, quale diretta conseguenza su innumerevoli aspetti che hanno a che fare con l’ambiente naturale ma anche con la dimensione sociale, il nostro portafogli, la vita stessa.

  • Funzionamento degli ecosistemi terrestri e marini (con tutto quello che comporta)
  • Conservazione delle specie
  • Scioglimento dei ghiacci
  • Scomparsa dei ghiacciai
  • Innalzamento del livello dei mari
  • Conseguenze in termini di eventi meteorici estremi
  • Alluvioni
  • Inondazioni
  • Incendi sempre più frequenti
  • Rischi per la salute umana
  • Rischi enormi per i paesi in via di sviluppo

Sono solo alcune delle conseguenze già in essere che una inerzia eccessiva al cambiamento porterà a diventare sempre più gravi.

COP26: una opportunità irrinunciabile

Se anche riuscissimo a fermarla, nulla ormai potrà più riportarci indietro, se non in tempi geologici. Ci vorranno forse millenni, forse decine di migliaia di anni.

Il mondo naturale (penso ai ghiacciai alpini, ai torrenti di montagna) che hanno conosciuto i nostri nonni o anche la nostra generazione, per i figli dei nostri figli potrà rivivere solo nei racconti. Ogni giorno che passa questo divario diventa più profondo, lo diventa più rapidamente e in gioco non è più solo l’ambiente naturale, gli ecosistemi e la loro integrità, bensì anche la nostra sicurezza.

Ricordo i miei studi di meteorologia e climatologia all’università, con il prof. Daniele Carboni, meteorologo di Piacenza e fratello del noto cantante Luca. A metà degli anni ’90 erano diverse le scuole di pensiero e più forti i sostenitori del trend “spontaneo” di evoluzione del clima, sebbene già ci fossero abbondanti evidenze circa l’incidenza di origine antropica.

Oggi, a distanza di 25 anni e più, non ci sono più dubbi. Non ci sono più scuse. Non c’è più tempo.

Nel bene o nel male siamo alla vigilia di un cambiamento epocale.

Nel bene se riusciamo a riportare questa faccenda in carreggiata. Nel male se ne perderemo completamente il controllo.

È in corso una rivoluzione verde. Il futuro ecologico è alla nostra portata, ma abbiamo bisogno di portarlo avanti attivamente. E i leader mondiali devono cogliere questa opportunità per trasformare la speranza in certezza, per dare forma al futuro

[Alok Sharma – Presidente COP26]
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